giovedì 30 maggio 2013

Buon compleanno Blog

E'  già passato un anno da quando ho avuto l'idea di scrivere su queste pagine.
Non è stato sempre costante il mio impegno (soprattutto ultimamente) ma le belle giornate e qualche (tanti) chili da smaltire mi hanno portato a trascorrere il mio tempo libero con qualche amica a "spillaccherare" e fare lunghe e faticose passeggiate (circa 10 Km ).
Diciamo che questi ultimi giorni sono stati poco primaverili e molto AUTUNNALI ma ben coperti si passeggia ugualmente. Abito qui da quasi venti anni e mai avevo visto la spiaggia e il litorale come ora: è proprio vero rallentando e andando piano si osserva meglio ciò che ci circonda. Si soffermano i nostri pensieri, si ha il tempo di annusare l'aria, si ha il tempo di allargare l'orizzontge farci riempire gli occhi di celo, di mare... di rumori e fruscii che avevamo dimenticato. Le narici si riempono di salmastro e di ricordi .


Era mia intenzione prendere anche la BICI e fare lo stesso tragitto sulle due ruote, magari percorrendo più chilometri, ma il maltempo e il lavoro lo ha impedito.
Però ho riflettuto sullo strambo nome che ho dato a questo blog e credo di aver ragione a dire che pedalando senza fretta si gusta di più la vita e le cose belle che ci circondano, soprattutto gli affetti.

Non voglio essere melensa e banalmente retorica, ma è ciò che sento e forse la voglia di condividere con i miei amici-lettori mi spinge a continuare. Un grazie a tutti voi che mi seguite e che spero continuerete a fare.



lunedì 8 aprile 2013

Poesia che mi parli: Che cos`è la poesia.

Poesia che mi parli: Che cos`è la poesia.


Voglio segnalarvi questo sito che trovo più che interessante… Anzi eccezionale e Mi è piaciuto molto il video di Valeria Spagnuolo "Vieni al davanzale amore" di Davide Rondoni e disegni di Luca Caricato.
Video "VIENI AL DAVANZALE AMORE MIO"

Spesso si parla di Tv spazzatura e del ruolo educativo e didattico che questo mezzo di comunicazione ha o dovrebbe avere. Io credo che un prodotto come questo che la Rai Edu in collaborazione con Rai teche ha fatto è un esempio di come si possa realizzare prodotti di qualità a costi contenuti.

Poesia che mi parli  è diviso in puntate, dove si affrontano argomenti come
"L`arte della poesia", "Poeti si nasce o si diventa", "Poesia e tecnica"… Meravigliose sono gli spezzoni delle interviste ai grandi maestri come Pasolini, Montale, Ungaretti… che le teche hanno inserito sia nella sigla che durante il servizio. E' meraviglioso ascoltare questi grandi come rendano tutto semplice e naturale.







venerdì 22 marzo 2013

Benvenuto Presidente! - Recensione


Pensate se vi chiamaste Giuseppe Garibaldi, che onore e che responsabilità… E se per assurdo il parlamento decidesse che il presidente della repubblica debba essere proprio Giuseppe Garibaldi?… Questo accade al bibliotecario con la passione della pesca alle trote di un piccolo paese di montagna, un uomo semplice umile e ONESTO!… State già ridendo?… Questo è quello che farete per 100 minuti se decidete di andare a vedere questa commedia- farsa degli assurdi.
Qui non è il Cetto La Qualunque, furbetto, mafiosetto ignorante, senza pregiudizi che si candida per sistemarsi e sistemare amici e parenti. Giuseppe è un povero cristo qualunque che vive in modo semplice, un ottimista, un sognatore che si trova trascinato a Roma, al Quirinale. Tra protocollo e responsabilità e senso del dovere verso il suo paese prenderà una difficile decisione, quella di provare ad essere l'uomo nuovo, l'uomo qualunque. Le difficoltà non sono poche e Peppino, nonostante la sua gioiosa anarchia, la sua fresca onestà e un saggio buon senso, dovrà scontrarsi contro i complotti e le macchinazioni di trame segrete deviate.
Certamente la scrittura di una "favola-farsa" su un argomento tanto attuale e scottante non è stata cosa semplice, se talvolta la sceneggiatura cade in banali luoghi comuni (elargire soldi ai poveri, andare tra i bambini malati) o in citazioni di vecchie commedie (l'origano sulla pizza che in realtà è droga) non è certo banale il personaggio di Bisio, con una recitazione surreale, tenuta perfettamente al guinzaglio… (forse grazie alla regia e alla sceneggiatura) la sua bravura rende il personaggio di Peppino, dissacrante e surreale ma anche teneramente poetico. Alcune trovate sono veramente divertenti. 


Temo che gli eventi della politica reale, possano durante la stesura e lavorazione, talvolta, aver spiazzato sceneggiatori e regia per gli improvvisi cambiamenti e rimescolamenti tra realtà e fantasia.
Il film esce al cinema in un momento particolarmente appropriato. La questione del degrado morale, del "Tanto sono tutti uguali"… "Quelli rubano tutti"… nel film è rappresentata nella metafora delle famiglie sedute a tavola che mangiano, mentre guardano i TG. E' a loro che con un indice in primo piano, Peppino si rivolge quando in parlamento annuncia le sue dimissioni, perché è anche colpa tua se queste persone sono qui… perché la malapolitica è nel malcostume della gente, nei mille atteggiamenti "furbetti" che ormai molti di noi fanno in modo scontato; dallo scontrino, alla fattura, alla piccola raccomandazione…
Se è vero che "La storia siamo noi, nessuno si senta escluso" dicono le parole della canzone di De Gregori, noi possiamo e dobbiamo cambiarla.
Il punto che mi ha lasciato perplessa e proprio questo finale. Dove si è usato il parlare direttamente allo spettatore, "strappando" il sipario e uscendo fuori dalla finzione per parlare al pubblico in modo più esplicito.
Quando, a mio avviso si usa la commedia e la grammatica della farsa e delle metafore è bene rimanere negli argini… 
Lo spettatore attento sa poi tirare le sue conclusioni o si rischia di dargli dell'idiota. Ecco che si cade nel controsenso… nella mala politica. Quella fatta da uomini che si sentono più furbi più sapienti PIU'… e tu uomo qualunque, che mi stai guardando non riesce a capire…. Quindi devo dirtelo direttamente.

Per quanto siano spiacevoli i paragoni, mi viene in mente un film che porto ancora bene in mente "Il Portaborse" un film del 1991 diretto da Daniele Luchetti. La pellicola affronta la tematica della corruzione dilagante nel mondo della politica, ed è uscito nelle sale in leggero anticipo rispetto allo scandalo "Tangentopoli". Il finale  si rivolgeva al pubblico in modo incisivo, violento e terribilmente viscerale da lasciarti senza fiato. Silvio Orlando distrugge la macchina che l'onorevole gli aveva regalato con una mazza da golf, e ogni flagellazione di Orlando era anche dello spettatore.