I mezzi di comunicazione III appuntamento di Dietro Lo Schermo
Si comunica anche con la scrittura, con la
pittura, col telefono, con la radio, il cinema, la televisione, internet...
Questi vengono chiamati mezzi di comunicazione.
E più questi mezzi
possiedono la capacità
di comunicare, a più persone contemporaneamente, più sono chiamati di massa.
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I mezzi di comunicazione di massa sono quegli strumenti che ci permettono di
inviare messaggi a masse di
individui dispersi in spazi molto grandi e lontani dal punto di emissione del
messaggio stesso.
Non esiste
alcuna possibilità, da parte dei riceventi, di rispondere, di retro-rispondere
al messaggio inviato.
Molti studiosi dei mass media, come Mc Luhan, Innis, Havelock, Ong e
altri, individuano tre svolte fondamentali nella storia della comunicazione
umana:
- il passaggio da una cultura orale
all’uso della scrittura;
-
l’avvento della stampa;
-
la rivoluzione elettrica che ha portato al
telegrafo, alla televisione e al computer.
Essi hanno poi posto l’accento sul fatto
che i media influenzano largamente il modo di pensare degli uomini e, di conseguenza,
le società.
Il
telefono, la radio, come dice Mc Luhan “provocano
un’accelerazione dell’informazione. Restringe il mondo alle dimensioni di un
villaggio…” da qui la
definizione più volte usata e abusata di villaggio globale.
Lo stesso studioso affronta anche il
concetto di mezzo caldo e mezzo freddo.
Ad esempio passeggio per strada e vedo un manifesto
pubblicitario; vi sono rappresentate delle persone che io personalmente non
conosco, che non sono lì realmente, ma sono fotografate in un certo
atteggiamento piuttosto che in un altro, (ridono invece di
piangere) e mi comunicano qualcosa di loro (se ridono che si stanno divertendo
e che sono felici).
Il manifesto è soltanto un foglio di carta,
una fotografia che vede una certa
rappresentazione della
realtà, che noi
percepiamo con gli occhi.
Questa immagine ha suscitato a me ricevente delle emozioni, mi ha
mandato un messaggio che io ho recepito in un certo modo, diverso da qualsiasi
altro individuo.
Questa
fruizione, cioè
partecipazione emozionale del messaggio, dice Mc Luhan può essere più o meno calda.
Così accade con una rivista, un libro, un fumetto, il cinema,
la televisione… Ad
esempio, se io leggo una favola, il mio immaginario ha un coinvolgimento ampio quindi più caldo rispetto
alla stessa favola vista rappresentata a teatro. Dove avrò le musiche, le luci,
la scenografia e sopratutto l’interpretazione dell’autore e degli attori. Se
invece vedo la favola in televisione o al cinema il mio coinvolgimento e il mio
immaginario diminuiranno e quindi la fruizione sarà più fredda.
Perché? Intanto non sono a diretto
contatto con il palcoscenico e con gli attori, poi le scenografie teatrali sono
approssimative di un ambiente, e sopratutto, lo spettacolo teatrale non è mai lo
stesso: vi è l’imprevisto, ogni volta è diverso.
Vi faccio una domanda: Se io vedo una partita di calcio in TV
è la stessa partita di calcio a cui potrei assistere se fossi allo stadio?
Non
è la stessa partita che vedrei in TV.
Perché
ad esempio sentirei freddo o caldo, asseconda della stagione, o potrei non
vedere un fallo perché in quel momento sto comprando un gelato da un ambulante,
ho ad esempio un angolo di visuale diverso se sono seduto in curva o in
tribuna.
La
mia visuale comunque è più ampia, perché non ho il taglio della telecamera sul bordo del campo che segue da vicino
l’azione.
Sento
gli accanimenti dei tifosi: sono partecipe dell’evento, lo
vivo, non lo subisco.
E’ diversa la fruizione dell’evento: lo stadio implica una
fruizione collettiva, la TV, una fruizione individuale, domestica.
Inoltre
quella della televisione è una realtà virtuale dell’evento.
Approfondiamo il concetto di realtà...
Ciò che vedo al cinema, in televisione non è
la realtà, ciò che leggo sul giornale non è la realtà, il servizio del TG non è
la realtà. E’ l’interpretazione che l’autore, il giornalista, il regista o
l’operatore danno di quell’evento. L’evento non è mai come se lo vivessimo lì
in prima persona, in quel momento specifico. Perché Non posso interagire con l’evento.
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