RIFLESSIONI
Spesso, ultimamente, più di prima, mi trovo a riflettere sulla mia generazione.Quelli che da bambini la sera prima di andare a letto potevano vedere CAROSELLO.
Per chi non lo sapesse, era una punizione insostenibile andare a letto prima.
Per quelli come me nati con la TV in bianco e nero, che sembrava un mobile in radica, quasi da nascondere dietro delle antine, con un solo canale. La sera, prima di cena c'era il maestro Manzi, che insegnava a leggere e scrivere alle nonne e ai bambini, e dopo cena tutti davanti al tubo catodico, anche i vicini che non se lo potevano permettere, a vedere "Il Segno del Comando" o "A Come Andromeda" Quelli che la storia ce la raccontavano i nostri nonni, che erano stati sfollati durante la guerra o che la guerra l'avevano fatta e subita, ma che ne erano sopravvissuti. Quelli che negli anni settanta andavano alle manifestazioni con gli striscioni "gonfi" di buoni ideali, di altruismo, di senso civico e tante, tante speranze per il futuro e il paese.
Quelli che poi hanno cercato di resistere alle prime delusioni, alle seconde… alle terze, che poi hanno smesso di resistere…
Che si sono sposati tardi, o che hanno divorziato presto. Che poi si sono risposati… e che cercano di resistere.
Quelli che hanno mollato la moglie per una donna molto più giovane dell'est Europa o Cubana. Quelle che nonostante il marito le avesse mollate hanno avuto la forza di andare avanti da sole con figli, mutuo, e cane. Quelli che hanno deciso di fargliela pagare con mantenimenti da capogiro -"se lo può permettere il bastardo"-.
Quelli che hanno deciso di non avere figli, o che li hanno avuti tardi, o che hanno saputo di non poterli avere… e che poi in un modo o nell'altro li hanno avuti. Quelli che hanno dei figli in fila per le selezioni del Grande Fratello o quelli che hanno i figli in fila per i test d'ingresso a medicina.
Quelli che sono cresciuti all'ombra di una personalità Materna/Paterna invadente, ingombrante o prestigiosa o al contrario inconcludente, assente, denigratoria. Quelli che nonostante le sedute dall'analista non riescono a trovare il proprio essere, il proprio equilibrio.
Quelli che a cinquant'anni hanno perso il lavoro e non sanno cosa fare, che hanno perso il lavoro e si rimboccano le maniche e ricominciano. Che un lavoro vero non l'hanno mai avuto perché rincorrono ancora le proprie illusioni.
Quelli che sulla mensola della libreria hanno ancora Il Capitale e Le Lettere dal Carcere.
Per quelli come me nati con la TV in bianco e nero, che sembrava un mobile in radica, quasi da nascondere dietro delle antine, con un solo canale. La sera, prima di cena c'era il maestro Manzi, che insegnava a leggere e scrivere alle nonne e ai bambini, e dopo cena tutti davanti al tubo catodico, anche i vicini che non se lo potevano permettere, a vedere "Il Segno del Comando" o "A Come Andromeda" Quelli che la storia ce la raccontavano i nostri nonni, che erano stati sfollati durante la guerra o che la guerra l'avevano fatta e subita, ma che ne erano sopravvissuti. Quelli che negli anni settanta andavano alle manifestazioni con gli striscioni "gonfi" di buoni ideali, di altruismo, di senso civico e tante, tante speranze per il futuro e il paese.
Quelli che poi hanno cercato di resistere alle prime delusioni, alle seconde… alle terze, che poi hanno smesso di resistere…
Che si sono sposati tardi, o che hanno divorziato presto. Che poi si sono risposati… e che cercano di resistere.
Quelli che hanno mollato la moglie per una donna molto più giovane dell'est Europa o Cubana. Quelle che nonostante il marito le avesse mollate hanno avuto la forza di andare avanti da sole con figli, mutuo, e cane. Quelli che hanno deciso di fargliela pagare con mantenimenti da capogiro -"se lo può permettere il bastardo"-.
Quelli che hanno deciso di non avere figli, o che li hanno avuti tardi, o che hanno saputo di non poterli avere… e che poi in un modo o nell'altro li hanno avuti. Quelli che hanno dei figli in fila per le selezioni del Grande Fratello o quelli che hanno i figli in fila per i test d'ingresso a medicina.
Quelli che sono cresciuti all'ombra di una personalità Materna/Paterna invadente, ingombrante o prestigiosa o al contrario inconcludente, assente, denigratoria. Quelli che nonostante le sedute dall'analista non riescono a trovare il proprio essere, il proprio equilibrio.
Quelli che a cinquant'anni hanno perso il lavoro e non sanno cosa fare, che hanno perso il lavoro e si rimboccano le maniche e ricominciano. Che un lavoro vero non l'hanno mai avuto perché rincorrono ancora le proprie illusioni.
Quelli che sulla mensola della libreria hanno ancora Il Capitale e Le Lettere dal Carcere.
L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva; la storia insegna, ma non ha scolari. Antonio Gramsci, su L'Ordine Nuovo, 1921
Dopo tutto questo farneticare mi chiedo se oggi siamo come siamo non sarà colpa di CAROSELLO?
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